Per cominciare diamogli il mondo!
Per cominciare diamogli il mondo!
Oggi ricorre l’anniversario della nascita di chi ha saputo donare, con la sua umanità e professionalità, grande slancio al panorama educativo internazionale: Maria Montessori.
Sono molteplici gli apporti scientifici per i quali andrebbe valorizzata e che hanno contribuito al conferimento di una solida identità epistemologica, scientifica ed esperienziale della pedagogia; grazie alle sue intuizioni ed osservazioni pedagogiche emerge una chiara visione dell’unitarietà e del continuum evolutivo di un essere umano, dalla nascita all’età adulta, pertanto, risulta prioritaria la necessità di offrire le giuste risposte ai bisogni educativi del nostro tempo.
Un essere vivente, come evidenziava Montessori attraverso le sue osservazioni scientifiche, è tale per un complesso di fattori: biologici, fisici e psichici che si susseguono nell’arco di un ritmo costruttivo della vita, la quale, a sua volta, si esplica attraverso le fasi di sviluppo, ognuna considerata in relazione alle precedenti ed a quelle che ancora devono svolgersi.
Sono tanti i motivi per i quali ricordare questa grande scienziata dell’educazione: la scoperta della mente assorbente, dei periodi sensitivi, la realizzazione del materiale di sviluppo, la preparazione di un ambiente capace di accogliere i diritti educativi dei bambini e per ultimo, ma non meno importante, la necessità di un nuovo processo di responsabilizzazione educativa dell’adulto.
Montessori, infatti, esortava gli adulti (genitori, insegnanti ed educatori) a non delegare le proprie responsabilità educative e soprattutto a non puntarsi il dito l’uno verso l’altro; il suo era un chiaro invito di collaborazione tra scuola e famiglia, con l’intento legittimo di esigere da parte delle istituzioni politiche, maggiore attenzione e investimento nei riguardi del mondo dell’infanzia e della scuola, poiché, come lei stessa asseriva : “ il maggior delitto che la società possa commettere è quello di sciupare il denaro che dovrebbe usare per i suoi figli e che invece dissipa per distruggerli e per distruggersi. Quando una società scialacquatrice ha necessità estrema di denaro, lo sottrae anche alle scuole, specialmente alle scuole per l’infanzia, rifugio dei germi della vita. Questo è uno dei più iniqui delitti dell’umanità e il più assurdo dei suoi errori.”
Proprio oggi, in occasione del suo anniversario di nascita e alla luce della nostra attualità odierna in cui sembra esserci sempre più timore nei confronti del “diverso da sé”, oltre che chiusura rispetto alla ricchezza e alla bellezza che invece potrebbe scaturire da un incontro tra diversità, mi piacerebbe anche poter fare rifermento al suo immenso e straordinario concetto di EDUCAZIONE COSMICA, intesa nei sensi di una visione unitaria e finalistica da un punto di vista umano, storico, evoluzionistico ed ecologico.
La visione olistica è la considerazione di tutte le parti del nostro pianeta (il “cosmo”): terra, acqua, atmosfera e le persone nelle loro relazioni sociali; la necessità vitale di questa intersezione, dipendenza e interdipendenza tra tutti e tutto che permetta di conquistare l’orientamento intellettuale e l’indipendenza morale. Per questo, riferendosi agli adulti che curano i propri bambini, diceva: “Per cominciare diamogli tutto il mondo!”
Mi sembra un imprescindibile spunto dal quale partire al fine di sensibilizzare al rispetto ed al valore delle diversità culturali e non solo. È sufficiente pensare anche al dramma della guerra che, ancora oggi, segna profondamente l’umanità e anche Montessori, nel suo periodo storico, ne rimane coinvolta sia come essere umano che come pedagogista, affermando che la guerra non è che il deterioramento psichico dell’uomo.
Montessori paragonava la guerra alla peste: “la malattia non è il frutto di uomini maligni e malvagi che spargono veleni: essa è la conseguenza ovvia di una situazione igienicamente insostenibile. Analogamente è così anche per la guerra: l’uomo la cui anima, il cui spirito non ha avuto né cure né attenzione, degenera. La pace per contro non è soltanto l’assenza della guerra: è un lungo percorso che contempla un’infinità di elementi. Ma a fondamento di tutto questi c’è l’educazione come percorso di crescita che costruisce società consapevoli, responsabili, armoniche. Evitare la guerra è compito della politica, costruire la pace è opera dell’educazione”
Una delle condizioni a cui dovremmo aspirare come cittadini dell’Italia, nazione che ha dato i natali a questa stimata pedagogista, è che i principi dell’educativa montessoriana possano finalmente “contaminare” anche la scuola italiana e diventare humus di una rinnovata forma mentis dell’adulto che volge il proprio sguardo pedagogico al bambino. Probabilmente, così, potremmo concretamente assolvere al ruolo dell’educazione come aiuto alla vita e non dover essere più costretti a considerare, Maria Montessori, come un’illustre sconosciuta in Italia, conosciuta e valorizzata solo all’Estero!